La protesta degli allevatori e dei pastori sardi è la conseguenza dell’invasione del latte straniero nel nostro Paese che penalizza i produttori di latte italiano. Confintesa Latina chiede al Governo di aprire un serio tavolo di confronti e prendere un impegno preciso per consentire ai produttori dell’isola di tornare a lavorare con la prospettiva di non dover rimetterci altro denaro e rischiare di chiudere le attività. Pagare 60 centesimi un litro di latte che all’allevatore costa 74 vuol dire aprire la strada al fallimento dell’intera filiera che invece va difesa e valorizzata rappresentando un comportato fondamentale per l’intera economia. Il sindacato chiede all’esecutivo nazionale di dar vita ad una politica agricola che non favorisca più i mercati stranieri ma guardi ai propri prodotti che, per qualità, non sono di certo inferiori a nessuno.